Lavorare dopo il pensionamento

Desiderate continuare a lavorare anche dopo il pensionamento o andare in pensione anticipatamente? Cosa comportano i vari modelli per le vostre rendite dell’AVS e della previdenza professionale? Eccovi una panoramica degli aspetti che dovete prendere in considerazione con il passaggio dall’attività lucrativa al pensionamento.

Un uomo in pensione che lavora come fiduciario

«Malgrado sia andato in pensione, lavoro part-time come fiduciario. Questa attività mi dà grande soddisfazione. Apprezzo il contatto con le altre persone, oltre alla possibilità di incrementare la mia rendita con un’entrata aggiuntiva.»

Le 4 domande più importanti sul lavoro dopo il pensionamento 

  1. Quali modelli transitori esistono? 
  2. Quali sono le ripercussioni del proseguimento dell’attività lavorativa sulla rendita AVS?  
  3. Quali sono le ripercussioni del proseguimento dell’attività lavorativa sulla rendita CP
  4. Cosa cambia in materia di imposte e assicurazioni

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Modelli di transizione dall’attività lucrativa al pensionamento

Oltre alla prosecuzione dell’attività lavorativa e al pensionamento, esistono diversi modelli di transizione. La carenza di personale qualificato vi offre buone possibilità di trovare una soluzione su misura che soddisfi le vostre esigenze e quelle del vostro datore di lavoro. Questi modelli possono essere combinati tra loro. Tuttavia è importante valutare attentamente gli effetti che ne derivano per le vostre assicurazioni sociali e le vostre finanze. 

In questo scenario riducete il vostro grado di occupazione prima dell’età ordinaria di pensionamento e vi ritirate da posizioni dirigenziali. Dovete quindi mettere in conto un reddito più basso, ma in cambio si ridurrà anche lo stress. La vostra efficienza, infatti, varia durante la vita lavorativa, poiché la curva delle prestazioni segue un arco. Lo stesso vale per il fabbisogno di reddito: negli anni centrali l’onere è al suo massimo a causa dei figli e delle ipoteche, dopodiché si riduce. La carriera ad arco tiene conto di questo andamento. 

Negli ultimi mesi o anni della vostra carriera professionale riducete il grado di occupazione all’80 o al 60 per cento, ad esempio con un pensionamento parziale. Così avrete più tempo libero e potrete provare «in anteprima» la vostra vita da pensionati.

In questo scenario riducete le vostre mansioni e il vostro grado di occupazione negli ultimi anni della vostra attività professionale. In compenso prolungate l’attività lucrativa oltre l’età di pensionamento, conciliando lavoro e tempo libero.  

Per non andare in pensione da un giorno all’altro, potete svolgere per un periodo limitato e a tempo parziale compiti interessanti che esulano dalla vostra professione, come il coaching di giovani professionisti e manager.

Rendita di vecchiaia dell’AVS

Un pensionamento anticipato, la prosecuzione del lavoro dopo il pensionamento e i vari modelli di transizione dall’attività lucrativa al pensionamento hanno ripercussioni sulla rendita percepita dall’assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti (AVS). Nella scelta del modello dovreste considerare i seguenti aspetti.

La rendita massima AVS è pari al doppio della rendita minima. Essa ammonta a
2450 franchi al mese per le persone sole e a 3675 franchi per le coppie di coniugi (stato 2023). La rendita minima non viene però assegnata automaticamente a tutti. L’ammontare della rendita dipende essenzialmente da quattro fattori:

  1. Salario sul quale avete pagato tutti gli anni i contributi AVS: per poter ricevere la rendita massima dovete percepire in media un reddito annuo di 88 200 franchi. 
  2. Numero degli anni di contribuzione: avete sempre effettuato versamenti dall’anno successivo a quello in cui avete compiuto 20 anni o avete lacune contributive?
  3. Accrediti per compiti educativi e assistenziali se vi siete presi cura di figli o parenti.
  4. Stato civile: alle rendite dei coniugi si applica un tetto massimo. I coniugi, insieme, ricevono al massimo una volta e mezza (= 150 per cento) la rendita più elevata per le persone sole.

La rendita AVS non vi viene versata automaticamente. Per riceverla al momento giusto, dovete richiederla tre o quattro mesi prima della data desiderata presso la cassa in cui avete versato gli ultimi contributi AVS. Se il vostro coniuge percepisce già una rendita di vecchiaia, la competenza ricade sulla cassa di compensazione che versa tale rendita. Le rendite AVS vengono versate mensilmente in anticipo perlopiù a inizio mese; in caso di pensionamento ordinario la prima rendita viene corrisposta il mese successivo al compimento del 65° anno di età.

Potete percepire la rendita di vecchiaia AVS con uno o due anni di anticipo oppure posticiparne la riscossione di uno fino a un massimo di cinque anni. L’anticipazione della rendita ne comporta una riduzione annua del 6,8% vita natural durante. Il suo rinvio viene invece premiato con un supplemento annuo del 5,2%, che sale al 31,5% se si posticipa la riscossione di cinque anni. 

La riforma dell’AVS «AVS 21», che entrerà in vigore nel 2024, facilita il passaggio graduale al pensionamento.

  • Donne e uomini possono riscuotere la loro prima rendita AVS tra i 63 e i 70 anni (per le donne della generazione di transizione a partire dai 62 anni).
  • Possono percepire anche solo una parte della rendita compresa tra il 20 e l’80% e richiedere il resto in un secondo momento.
  • Possono rinviare da un minimo di un anno a un massimo di cinque la riscossione della loro rendita intera o parziale. Durante tale periodo possono revocare la riscossione differita in qualsiasi momento, con effetto all’inizio del mese successivo.

Dovete richiedere il rinvio della rendita per poter beneficiare dei supplementi. Il rinvio deve essere richiesto al più tardi entro un anno dall’insorgenza del diritto alla rendita di vecchiaia ordinaria. Una volta percepita la rendita, non è più possibile richiederne il rinvio.

Non occorre fissare anticipatamente la durata del rinvio: trascorso un anno, si può richiedere la rendita in qualsiasi momento. Se tuttavia revocate il rinvio prima della scadenza del primo anno, la rendita vi viene versata retroattivamente, senza supplementi.

L’obbligo contributivo per AVS/AI/IPG non termina al raggiungimento dell’età di riferimento. Dovete continuare a versare contributi sul vostro reddito. Tuttavia, per chi esercita un’attività lucrativa in età AVS è prevista una franchigia. In base al diritto finora vigente, tale franchigia ammonta a 1400 franchi al mese o a 16 800 franchi all’anno (stato 2023). Se il vostro salario è inferiore a questo limite, non dovete versare alcun contributo all’AVS, all’AI, all’IPG e alla cassa d’assegni familiari.

Con il rinvio della rendita di vecchiaia posticipate anche eventuali rendite per figli. Durante il periodo di differimento è sospesa anche la riscossione delle rendite per vedovi. Se il vostro coniuge percepisce già una rendita di vecchiaia o d’invalidità, a causa del vostro rinvio potrebbe essere necessario ricalcolare tale rendita, che può quindi abbassarsi. Anche se rinviate la riscossione della rendita AVS, potete comunque percepire una rendita della vostra cassa pensioni (2° pilastro).

Effetti sulla rendita CP

Per la maggior parte delle persone assicurate, la previdenza professionale (LPP) è la principale fonte di reddito dopo il pensionamento. Il 2° pilastro differisce dal 1° pilastro per alcuni punti sostanziali.

In ambito AVS valgono per tutti le stesse regole. Sono assicurati d’obbligo anche i lavoratori indipendenti e le persone che non esercitano un’attività lucrativa. Nel quadro della previdenza professionale la legge stabilisce solo degli standard minimi: il regime obbligatorio. La LPP obbligatoria vale per tutti i lavoratori che guadagnano almeno 22 680 franchi all’anno (stato 2025). Nel regime obbligatorio è assicurata la parte del salario annuo compresa tra CHF 26 460 e 90 720 franchi. Il datore di lavoro deve partecipare per almeno il 50% ai contributi CP dei suoi collaboratori. I lavoratori indipendenti scelgono liberamente se aderire a una CP.

L’ammontare della rendita CP dipende non solo dai vostri contributi e da quelli del vostro datore di lavoro, ma anche dalla strategia d’investimento della vostra CP, dalla remunerazione del capitale e dall’aliquota di conversione. Quest’ultima è la percentuale con cui il vostro avere di vecchiaia viene convertito in una rendita annua. Per la previdenza obbligatoria, l’aliquota di conversione in caso di pensionamento ordinario ammonta al 6,8% (stato 2025). Per il regime sovraobbligatorio, ogni CP determina autonomamente l’aliquota di conversione. L’ammontare della vostra rendita di vecchiaia è dato da un calcolo misto.

In caso di cambi d’impiego, aumenti salariali o congedi prolungati possono insorgere lacune previdenziali nel 2° pilastro. In questi casi può valere la pena effettuare un riscatto, soprattutto poco prima del pensionamento se è possibile calcolare in modo più affidabile le conseguenze del versamento. Qualora vogliate percepire il vostro avere di vecchiaia sotto forma di rendita, i riscatti sono solitamente possibili fino a un mese prima del pensionamento. Se invece pianificate un prelievo di capitale, dovete effettuare il riscatto al più tardi tre anni prima del pensionamento. Dopo un riscatto, infatti, non potete prelevare la somma come capitale per tre anni. Un riscatto conviene non solo per le prestazioni più elevate, ma anche perché può essere detratto nella dichiarazione d’imposta.

Nell’ambito della previdenza professionale le casse pensioni possono prevedere un’età di riferimento inferiore a 65 anni, senza però mai scendere al di sotto dei 58 anni. La legge non stabilisce alcun termine per la richiesta di riscossione della rendita. Si consiglia tuttavia di farlo per tempo, ossia circa sei mesi prima del pensionamento. È possibile anticipare o posticipare la riscossione della rendita.

A differenza dell’AVS, nell’ambito della previdenza professionale potete scegliere se percepire una rendita o prelevare l’intero capitale di vecchiaia risparmiato. Per motivi fiscali conviene pianificare il prelievo di capitale in modo tale da non riscuotere anche gli averi del 3° pilastro o da non liquidare conti di libero passaggio nello stesso anno.

Se già prima del raggiungimento dell’età di pensionamento siete costretti a tagliare le spese, ma non volete andare in pensionamento anticipato, vi sono varie alternative. Chiarite con la vostra cassa pensioni quale soluzione fa al caso vostro ed eventualmente fatevi calcolare diverse opzioni.

Se continuate a lavorare dopo l’età di pensionamento regolamentare, a partire dal 2024 avete diritto a rinviare la riscossione della prestazione di vecchiaia del 2° pilastro fino a 70 anni. L’obbligo contributivo legale nella PC si estingue con il raggiungimento dell’età di riferimento, anche in caso di rinvio della riscossione della rendita. Tuttavia, gli istituti di previdenza possono prevedere la possibilità di continuare a versare contributi.

Se aspettate a percepire le prestazioni di vecchiaia, solitamente aumenta l’aliquota di conversione e quindi la successiva rendita. Un simile incremento non è tuttavia garantito in periodi caratterizzati da aliquote di conversione in costante calo. Fino al vostro pensionamento definitivo, comunque, rimanete assicurati contro i rischi invalidità e decesso.

Consigli utili per chi continua a lavorare dopo il pensionamento

  • Imposte: verificate le implicazioni fiscali della vostra decisione. La situazione varia da Cantone a Cantone. Informatevi per tempo presso l’ufficio delle contribuzioni del vostro luogo di residenza.

  • Assicurazione infortuni: includete il rischio d’infortunio nell’assicurazione di base della vostra cassa malati. Infatti, se smettete di lavorare, non siete più coperti dall’assicurazione infortuni del vostro datore di lavoro. 
  • Assicurazione di indennità giornaliera per malattia: verificate la vostra copertura in caso di incapacità al lavoro dovuta a malattia. Sebbene non sia obbligatorio, la maggior parte delle aziende stipula per i propri dipendenti un’assicurazione di indennità giornaliera per malattia. A seconda delle condizioni di assicurazione, la copertura termina al compimento del 65° anno di età. 

La guida Beobachter «Arbeiten nach der Pensionierung» (disponibile solo in tedesco) vi spiega tutto ciò che dovreste sapere sul vostro pensionamento.

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Il cambiamento demografico apre nuove opportunità a lavoratori anziani

Attualmente il mercato del lavoro sta attraversando una fase di profonda trasformazione: nel 2019 per la prima volta sono andate in pensione più persone di quelle che hanno iniziato a lavorare. Sempre più appartenenti alle generazioni dei «baby boomer», contraddistinte da una forte natalità, vanno in pensione. Secondo l’Ufficio federale di statistica, nel 2021 in Svizzera quasi 100 000 persone hanno riscosso per la prima volta una rendita AVS. E la tendenza è in forte aumento. Nel 2015 si trattava di 10 000 persone in meno. Mentre aumenta l’ondata dei pensionamenti dei baby boomer, subentra un numero inferiore di giovani lavoratori, che inoltre optano sempre di più per il tempo parziale. Aumenta così il fabbisogno di forza lavoro, il che offre opportunità ai lavoratori più anziani.